Negli ultimi dieci anni, l’Italia è stata al centro dell’attenzione a livello europeo per il numero elevato di incidenti sul lavoro. I dati consolidati provenienti da fonti come Eurostat, INAIL ed Eu-OSHA indicano che il nostro Paese occupa, da più di un decennio consecutivo, la “pole position” in Europa per l’elevata incidenza degli infortuni, con conseguenze gravi sia in termini umani che economici.
Secondo lo studio condotto dall’Agenzia Europea per la Sicurezza (Eu-OSHA), il costo medio di un infortunio sul lavoro in Italia è stimato intorno ai 55.000 euro. Questa cifra, che include costi diretti (come spese mediche, risarcimenti e indennità) e costi indiretti (perdita di produttività, formazione di nuovo personale e danni reputazionali), rappresenta un onere notevole per le imprese. In particolare, circa il 20% di questo costo grava direttamente sul datore di lavoro, mentre il restante 80% si distribuisce tra il lavoratore e la collettività attraverso perdite economiche e sociali.
Le piccole e medie imprese (PMI), specialmente nel settore edile, sono tra le realtà più esposte a questo problema. In aziende con 10–50 dipendenti, gli incidenti sul lavoro non solo incidono significativamente sui costi diretti e indiretti, ma possono anche portare a una riduzione del fatturato, stimata tra il 2% e il 5% in presenza di frequenti infortuni. Il settore edile, per sua natura ad alto rischio, evidenzia come una gestione inefficace della sicurezza possa trasformarsi in un investimento “sprecato” e in una fonte di perdita di produttività e risorse.
I dati Eurostat, disponibili tramite il loro data browser, sottolineano un quadro preoccupante: l’Italia continua a registrare tassi di incidenti sul lavoro tra i più alti in Europa. Questa posizione, mantenuta per più di 10 anni consecutivi, è indice di una problematica sistemica che richiede interventi urgenti e mirati. Mentre altri Paesi europei stanno investendo in tecnologie, formazione e sistemi di prevenzione avanzati, l’Italia sembra ancora faticare a implementare efficacemente tali misure, con conseguenze dirette sul costo totale degli incidenti e sulla qualità della vita dei lavoratori.
L’investimento in misure preventive rappresenta una leva strategica per ridurre sia l’impatto economico che quello umano degli incidenti sul lavoro. Ecco alcuni benefici chiave:
La situazione attuale degli incidenti sul lavoro in Italia non può più essere sottovalutata. Con un costo medio per evento di circa 55.000 euro e una ripartizione che vede una parte significativa dell’onere a carico dei datori di lavoro, l’urgente necessità di investire in misure preventive è evidente. I dati di Eurostat confermano che l’Italia è in pole position da più di un decennio in Europa per quanto riguarda la frequenza e la gravità degli incidenti sul lavoro. Per le PMI, e in particolare per il settore edile, adottare strategie di prevenzione non è solo un obbligo normativo, ma rappresenta un investimento intelligente e indispensabile per garantire la sostenibilità economica e il benessere dei lavoratori.