Il defibrillatore cardiaco è un importante dispositivo medico che eroga una scarica elettrica, ristabilendo un ritmo regolare al cuore. I DAE si dividono in defibrillatori automatici esterni e defibrillatori semiautomatici esterni.
Il defibrillatore semiautomatico esterno presenta un pulsante che deve essere premuto per poter erogare la scarica elettrica. Il defibrillatore automatico esterno, invece, eroga la scarica senza che l’operatore debba intervenire premendo un pulsante: è necessario unicamente accenderlo e posizionare le piastre sul paziente.
Chi può utilizzare il defibrillatore?
La nuova legge apporta una modifica alla legge 120 del 3 aprile 2021, rendendo possibile l’utilizzo dei defibrillatori automatici e semiautomatici anche in assenza di personale con formazione specifica. Questa è una delle novità più importanti. Non è quindi necessario aver seguito un corso BLSD (Basic Life Support – early Defibrillation) per poterlo utilizzare, ed è valido l’articolo 54 del codice penale, secondo il quale non è punibile chi ha causato danni ad un’altra persona prestando soccorso, in quanto ha agito per necessità.
Interventi di soccorso e scriminante dello stato di necessità
Una delle maggiori novità è la modifica alla legge n. 120/2001 che si è resa necessaria per incentivare anche i non sanitari all’uso dei defibrillatori. Molto spesso, infatti, la paura di essere puniti dalla legge qualora l ‘arresto cardiaco sia fatale nonostante il pronto intervento, impedisce a molte persone di agire tempestivamente per provare a salvare una vita. La modifica, invece, precisa a chiare lettere che l’uso del defibrillatore semiautomatico o automatico sarà consentito anche al personale sanitario non medico, nonché al personale non sanitario che abbia ricevuto una formazione specifica nelle attività di rianimazione cardiopolmonare. In assenza di personale sanitario o non sanitario formato, nei casi di sospetto arresto cardiaco viene ugualmente consentito l’uso del defibrillatore semiautomatico o automatico anche a chi non sia in possesso dei requisiti predetti. Per proteggere le persone non in possesso dei predetti requisiti, il testo prevede che chi presta soccorso non rischierà conseguenze penali: in caso di uso di un defibrillatore o rianimazione cardiopolmonare nel tentativo di prestare soccorso a una vittima di sospetto arresto cardiaco (dunque indipendentemente dall’esito) si applicherà la scriminante dello stato di necessità prevista dall’art. 54 del codice penale. Gli operatori del 118 saranno comunque tenuti a fornire, durante le chiamate di emergenza, le istruzioni da seguire, in attesa dell’arrivo dei mezzi di soccorso, sulle manovre di rianimazione cardiopolmonare di base e sull’uso del DAE nonché, ove possibile, le indicazioni utili a localizzare il DAE più vicino al luogo ove si sia verificata l’emergenza.
L’importanza di avere un defibrillatore in azienda
In Italia muoiono circa 60.000 persone all’anno per arresto cardiaco e nonostante la sua installazione non sia obbligatoria per legge, l’importanza di avere un defibrillatore nella propria azienda privata spesso diventa fondamentale. La sua presenza in azienda tutela la vita di tutte le persone al suo interno, contribuendo a rendere sicuro il luogo di lavoro. Tuttavia, il fatto che anche il personale senza una formazione specifica potrà usare il DAE non deve spaventare, poiché, come da D.lgs 81/08, in un’azienda ci deve essere sempre l’addetto al primo soccorso, nominato dal datore di lavoro, che verrà formato anche per l’utilizzo del defibrillatore.
Quindi nonostante non esista l’obbligo, installare il DAE è una questione di coscienza!